“NON C’ERA ALTRA SCELTA CHE ESSERE PIONIERI”

Quando furono pianificate le missioni Apollo, il processo di scrittura del codice si svolgeva su grandi fogli di carta.
I buchi nella carta corrispondevano ai codici che la macchina doveva seguire, una volta inserite quelle che venivano chiamate “schede preforate”.
“Non molte persone sanno più cosa sono le schede preforate, ma è mediante esse che la Hamilton e il suo team ci ha mandati sulla Luna”, afferma Paul Ceruzzi, curatore emerito del National Air and Space Museum dello Smithsonian, che conosce e collabora con la scienziata da due decenni.
Il museo conserva nella sua collezione, l’Apollo Flight Guidance, il software completo di volo della missione spaziale creato dalla Hamilton.
Il materiale d’archivio include fogli di stampa, noti come “elenchi”, che mostrano i risultati dei calcoli delle equazioni di guida.